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LUSH. UNA STORIA A LIETO FINE

Più di mille punti vendita nel mondo, un fatturato di oltre 4 milioni di sterline, Lush, il marchio di cosmesi naturale più diffuso al mondo, è un progetto imprenditoriale vincente nelle mani di chi, per gran parte della propria vita, è stato un perdente.

Nata nel 1995 nell’Inghilterra del Sud, Lush ha fatto dell’eticità un’arma vincente: prodotti per viso, corpo e capelli con ingredienti freschi e naturali, non testati sugli animali, con un packaging riciclato e riciclabile e che spesso sostiene con le apposite campagne di vendita cause sociali. In Italia è arrivato nel 1998 con l’apertura del primo negozio a Milano, seguiti poi a Roma, Firenze, Bologna, Napoli, Palermo, rappresentando ad oggi il decimo paese per ricavi.

Come spesso accade nelle storie davvero esemplari, la scintilla che dà inizio alla magia è figlia di un vissuto complicato. Proprio come quello di Mark Constantine, co-fondatore e anima del marchio inglese.

Classe 1952, Constantine ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza tutta “in salita”: abbandonato dal padre quando aveva solo 2 anni, viene cacciato di casa a 16.

Il lavoro precario non gli consentiva di procurarsi ciò di cui vivere: inizia quindi un peregrinaggio fra case di amici e alloggi improvvisati, fino ad arrivare a vivere, per un periodo, per strada.

Nonostante le tante difficoltà, e grazie all’aiuto di una fondazione benefica, coltiva la passione per le erbe e per gli ingredienti naturali riuscendo, e alle soglie dei vent’anni, a elaborare una piccola linea di prodotti.

La grande occasione – quel “treno” che passa solo una volta nella vita – si presenta quando conosce Anita Roddick, fondatrice sul finire degli anni 80 del brand The Body Shop.

Il marchio di cosmetici naturali si basa in gran parte sulle formule elaborate da Constantine che ne diventa in breve tempo il principale fornitore.

Con gli introiti derivanti dalla collaborazione con The Body Shop l’intraprendente “erborista” inglese fonda con la moglie Mo l’e-commerce “Cosmetics to go”.

Sarà per la difficoltà della gestione degli ordini per una piccola impresa “formato famiglia”, sarà perché il mondo non era ancora pronto per un progetto tanto ambizioso – in un’epoca in cui l’emergenza ambientale e l’attenzione per le materie prime non era ancora tanto sentita come oggi – Cosmetics to go fallisce in breve tempo.

Ma Mark Constantine è uno abituato a risorgere dalle proprie ceneri e non si arrende. Nel 1995 fonda Lush con altri cinque imprenditori visionari quanto lui: il resto è storia nota.

Oggi Lush è un business globale, ma diversamente da molti marchi di diffusione mondiale, conserva un’anima.

Il messaggio è forte e chiaro: se cadi nel fango cerca di trarne insegnamento. E magari di quel fango fanne saponette.